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                | SCHEDA PRODOTTO |  
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                          | Compositore/Musicista |  
                          | Corea Chick & Stefano Bollani |  
                          | Titolo |  
                          | Orvieto |  
                          | Etichetta |  
                          | ECM |  
                          | Numero CD |  
                          | 1 |  
                          | Prezzo € |  
                          | 19.5 |  
                          |  |  
                          | Qualità incisione |  
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                          | DDD |  
                          | Premi ricevuti |  
                          |  |  
                          | Repertoire (FR), 
                            
                              Discoland Award |  
                          | Codice catalogo Discoland |  
                          |  |  
                          | 116837 |  
                            | versione
                              stampabile  | invia ad un amico  |  
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                            | recensione di OrsodellaBruma |  
                            | "Orvieto" è il primo album del travolgente e ormai affiatato duo Corea / Bollani, un insieme di brani tratti dai loro concerti dal vivo durante l'edizione 2010 dell'Umbria Jazz Winter ad Orvieto. Chi ha avuto la fortuna di assistere a questi eventi, certamente li ricorderà come esibizioni di grande prestigio, molto frizzanti e spiritose, davvero difficili da dimenticare. Le parole di Chick Corea, che si riferiscono a questa serie di concerti, ci delucidano ulteriormente su alcune altre loro caratteristiche: "Due pianisti che improvvisano insieme sono una grande sfida e queste performance con Stefano sono state fonte di ispirazione e anche di divertimento. Per questi concerti non ci sono state prove, giusto una scelta di brani. L'improvvisazione era spontanea e per niente definita. Ad Orvieto faceva un gran freddo, ma questa esperienza aveva i colori dell'estate". Un omaggio all'improvvisazione, dunque? Sicuramente sì, alla vera improvvisazione, se la consideriamo come un'arte che, contrariamente al tipo di sensazioni che potrebbe suscitare, non è una creazione puramente istintiva e disorganizzata, ma fondante su saldi principi armonici, melodici e formali. E il massimo dei voti ci sta anche per questo motivo. I due pianisti, sul palco, si trovavano uno di fronte all'altro con i rispettivi pianoforti affiancati, e bastavano semplici occhiate di intendimento per sviscerare tutta la loro passione musicale. Emozionante. |  
                            | voto:           |  
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