recensione di Soundandmusic(2007-07-11 16:09:28.0 da 82.90.69.163)
?Ero venuto a Leipzig per studiare la mia arte divina con grandi insegnanti. Da allora è cambiato tutto ho camminato senza ostacoli sul sentiero che avevo scelto ed ogni singolo passo è stato accompagnato da felicità e gioia? Fu con quell?entusiasmo che il ventiseienne studente Johan Svendsen scrisse alla sorella a Oslo nel 1866. La famiglia del compositore proveniva dalla campagna norvegese e gli insegnamenti che lui ricevette in Germania furono di grande impatto. Carl Reinecke fu il suo insegnante di composizione ma anche se le sue opere erano spesso molto accademiche, egli incoraggiava i suoi a sviluppare i loro talenti individuali e lasciava loro piena libertà. Svendsen può aver composto la sua Opera 1 sotto la tutela di Reinecke, ma il Quartetto in la minore è molto di più di un mero esercizio d?insegnamento. È formalmente indipendente e animato dallo spirito nordico. Due anni più tardi, nel 1867, Svendsen compose la sua ultima opera di Leipzig, il Quartetto per archi Op. 5, un?opera dove le sue origini nordiche sono ancora più chiare. Queste opere sono eseguite da un complesso che fa il suo debutto per la cpo, il Quartetto per Archi di Oslo.