recensione di Soundandmusic(2007-07-21 18:09:20.0 da 82.90.69.163)
Nonostante sia autore di una produzione molto vasta che spazia dall’opera alle miniature per pianoforte, Camille Saint-Saëns oggi è ricordato quasi esclusivamente per la Terza Sinfonia (conosciuta come ‘Sinfonia con organo’), i concerti per pianoforte e orchestra (disponibili su Hyperion nella strepitosa interpretazione di Stephen Hough) e soprattutto per il Carnevale degli animali, un’opera che il compositore cercò a più riprese di fare sparire. Composti nel 1863 e nel 1892, i due Trii con pianoforte rappresentano il vertice della produzione cameristica, un genere cui Saint-Saëns dedicò sempre molte energie. In particolare, il Trio n. 1 in fa maggiore fu uno dei suoi primi grandi successi: ispirata dal paesaggio e dai canti popolari dei Pirenei, quest’opera è pervasa da una meravigliosa semplicità e da un delicato lirismo – che a tratti sconfina in spunti deliziosamente naïve – che seppero conquistare anche i fanatici della lirica che imperversavano nella Francia di metà Ottocento. Il Trio n. 2 è un lavoro dai tratti più nobili e introversi che rispecchiano il progressivo ritirarsi di Saint-Saëns da un mondo in cui si sentiva sempre più fuori posto.