recensione di Soundandmusic(2007-07-27 18:40:34.0 da 82.90.69.163)
Il quarto volume della collana dedicata alle trascrizioni pianistiche di opere di Bach riesuma la figura di Samuil Feinberg, un musicista che fa parte della gloriosa tradizione di pianisti-compositori che da Chopin giunse fino a Godowsky, annoverando fenomeni del calibro di Liszt e Busoni. Purtroppo le sue tendenze moderniste e la sua fede ebraica lo costrinsero a rimanere sempre in una posizione molto marginale, subendo spesso gli strali dei critici del regime sovietico. È probabile che queste trascrizioni bachiane fossero un tentativo di aggirare le restrizioni cui dovevano fare fronte le sue opere originali: in fondo nessuno poteva negare a Bach un posto di riguardo nel repertorio; inoltre le opere trascritte da Feinberg erano all?epoca ancora relativamente poco conosciute in Unione Sovietica.La prima trascrizione realizzata da Feinberg, quella del Concerto in la minore, è anche quella dal carattere più superficialmente virtuosistico; è interessante notare come in seguito il compositore russo andò orientandosi con sempre maggiore frequenza sulle ultime opere di Bach, quelle più elaborate e strutturalmente complesse. Con la sua ben nota maestria, Martin Roscoe ci offre una magnifica interpretazione di opere spesso troppo poco conosciute nella loro versione originale, che ? grazie all?apporto di Feinberg ? riescono ad affascinare con la loro ?ingenuità? pianistica e il loro concreto valore artistico.