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Riley Terry
Keyboard Studies 1, 2, Tread on the trail
F.Ottaviucci
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| recensione di oboedamore (2008-03-25 18:58:46.0 da 82.90.69.163) |
| Terry Riley studiò in maniera seria e profonda la cultura dell?India, un?impronta indelebile nella sua arte mentre, mentre, parallelamente, l?occidente avrebbe rappresentato sempre un luogo privilegiato, un legame con la tradizione (soprattutto con il jazz, ma anche con il barocco italiano, Scarlatti e Vivaldi in testa). Nel suo lavoro è così possibile riconoscere un melting pot di illuminati richiami tra elementi indiani, mediorientali e jazz, oltre ad un interesse sviluppatosi nel tempo per la tecnica seriale. Inoltre, nella musica di Terry Riley la continua libertà di invenzione, più ancora del concetto imperativo di notazione, esprime una costante, ed è probabilmente questo elemento stilistico che lo distingue dai suoi colleghi Steve Reich e Philip Glass, maggiormente legati alle logiche costruttive della partitura. Vero e proprio alchimista del suono, il compositore americano è in grado di dilatare enormemente il tempo, alimentando uno stato di trance in chi ascolta. I Keyboard Studies 1 and 2 rappresentano il primo tentativo di mettere in pratica le idee minimaliste associandole al concetto temporale di ripetizione continua. La nobile idea secondo la quale la musica è capace di fondere la dimensione spirituale con quella intellettuale, già espressa da Cage e sviluppata in seguito da Riley, ne illumina costantemente lo svolgimento. |
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