recensione di Soundandmusic(2010-04-27 12:36:12.0 da 82.90.69.163)
Sebbene durante la sua carriera e anche dopo la sua morte avvenuta nel 1596 abbia goduto di una notevole fama tra i suoi contemporanei, Philippe Rogier è oggi conosciuto anche tra gli studiosi quasi esclusivamente grazie al mottetto Laboravi in gemitu meo. Con questo disco la Hyperion dimostra che questo compositore merita una considerazione di gran lunga maggiore. Philippe Rogier si colloca nel solco dei numerosi compositori franco-fiamminghi che lavorarono presso la corte spagnola. Filippo II ? uno dei re più competenti in fatto di musica che la storia europea ricordi ? nutrì nei confronti di Rogier una stima del tutto giustificata, visto che si tratta di uno dei compositori più affascinanti e originali dell?ultimo scorcio del XVI secolo, capace ? con la sua straordinaria versatilità ? di esplorare i più profondi recessi dell?animo umano con i suoi numerosi salmi penitenziali e di raggiungere vertici di pura esaltazione nei lavori dai toni più gioiosi.
Questo splendido disco segna il debutto per la Hyperion dell?acclamato coro londinese del King?s College diretto da David Trendell.