recensione di oboedamore(2024-11-13 09:28:11.0 da 93.61.62.127)
Per quanto sia controversa l'affermazione ormai popolare che Shostakovich sia "il Beethoven del XX secolo", non si possono negare i punti di contatto tra i due compositori: soprattutto i mezzi musicali preferiti e l'impegno per la contemporaneità storica e politica. Tuttavia, riteniamo che nulla come i loro ultimi quartetti per archi possa fornire materiale per un ascolto e un'analisi comparativi. In entrambi i casi, possiamo facilmente riconoscere quello che Edward Said ha definito e discusso come "stile tardo". E in entrambi i casi ci troviamo di fronte a una complessa e vivace dialettica tra un processo di astrazione e l'imperativo morale di aderire all'"hic et nunc". Un simile confronto intellettuale ed esistenziale è fecondo senza risoluzione e offre uno spazio infinito per approfondimenti e interpretazioni. Qui proponiamo la prima parte della prospettiva del Quartetto Alma.