recensione di oboedamore(2024-11-27 09:36:13.0 da 93.61.62.127)
La sua musica non è descrittiva, non cerca di ritrarre nulla al di fuori di sé, non racconta una storia diversa dalla propria. L'album si chiama Anklam, semplicemente perché è stato registrato lì. È diviso in dodici parti, solo per dargli una struttura concepibile. Le parti hanno un numero perché insieme formano una sorta di entità musicale più ampia. Il significato vero e proprio, la bellezza interiore o la logica musicale sono lasciate all'ascoltatore che deve scoprirle, sentirle o percepirle. Fridolin Blumer apre un ampio spazio di possibilità di comprensione e realizzazione rimanendo il più possibile concreto ed elementare. In questo modo, crea un'opera d'arte sonora che è allo stesso tempo spirituale e profondamente umana.