recensione di Soundandmusic(2009-05-25 17:37:50.0 da 82.90.69.163)
Questo disco propone alcune delle opere più sensuali ed espressive mai scritte da Szymanowski, la cui scrittura esotica e ricca di fascino viene esaltata al massimo grado da una dimensione miniaturistica. A partire dalla giovanile Sonata in re minore per violino e pianoforte Szymanowski iniziò a sviluppare uno stile per violino solo di insolita brillantezza. Eseguita per la prima volta a Varsavia nell?aprile del 1913, la Romanza in re maggiore op. 23 (1910) rivela già notevoli passi in avanti verso l?esaltazione pervasa da toni esotici e una strana introversione che avrebbe caratterizzato le opere più mature del compositore polacco. Negli straordinari Mythes (1915) Szymanowski raggiunge il vertice della sua arte, dando vita a una «nuova espressione violinistica», dalla quale si sviluppò un coinvolgente linguaggio dai tratti che sembrano provenire da un altro mondo. Questo disco vede assoluta protagonista la giovane violinista Alina Ibragimova, giunta trionfalmente al suo terzo disco per la Hyperion. Al suo fianco si mette in grande evidenza il pianista francese Cédric Tiberghien, un interprete ancora molto giovane ma che ha già fatto parlare molto di sé.